14 Gen universita’ aperta
“La Coop non si ferma…” è davvero una significativa opportunità che il Consiglio di Amministrazione di Università Aperta intende cogliere per far conoscere il ruolo che la nostra cooperativa sociale svolge da oltre trent’anni nel territorio imolese attraverso corsi e iniziative.
Costituitasi nel lontano 1987 come cooperativa culturale, UA si è poi precisata meglio come cooperativa sociale con l’intento di ampliare l’utenza tradizionale delle Università della terza età sul modello delle Open University anglosassoni e soprattutto di comprendere nella denominazione “aperta” la varietà di campi culturali analizzati, la flessibilità organizzativa negli orari e nelle sedi, la ricchezza di attività collaterali (la pubblicazione della propria rivista UA3P, le manifestazioni di Apertura e chiusura dell’A.A., viaggi di istruzione, conferenze, collaborazione con altre agenzie culturali, adesione alle manifestazioni promosse dal comune…) .In questa fase troppo prolungata di emergenza sanitaria, il DNA di Università Aperta si è rivelato trainante nel convertire le attività corsistiche in modalità on-line mantenendo viva e presente la presenza sul terrirorio ed allargando il proprio raggio d’azione a livello regionale e nazionale. La cooperativa conta attualmente 1366 soci. Mario Faggella – Presidente Università Aperta Anche la Cooperativa sociale Università Aperta di Imola, si è trovata davanti ad una sfida inedita, inaspettata. Non è scontato, davanti “agli urti della vita” scegliere che strada prendere. Il 2020 non è stato solamente l’anno della pandemia tutt’ora in corso. È stato l’anno nel quale le debolezze, le fragilità, in molti casi gli storici ritardi infrastrutturali del Paese si sono svelati nella loro nuda verità. L’impatto senza mediazioni che la verità porta inevitabilmente con sé, ci ha colto di sorpresa e ci ha messo di fronte a scelte individuali e collettive a dir poco impegnative. Dentro alle grandi contraddizioni che storicamente appesantiscono il senso di futuro di un Paese che è capace di grandi slanci di solidarietà come di miseri egoismi, di grandi innovazioni come di inconcepibili arretratezze, le imprese italiane e le stesse cooperative sono state chiamate a reinventarsi, con un fattore tempo feroce, in condizioni gravi di precarietà ed altissimi livelli di incertezza. Un plauso non scontato va a Università Aperta, al suo Presidente, al suo CdA che hanno messo in campo quelle innovazioni tecnologiche “a distanza” (un po’ più complesse di quelle che potrebbero apparire ad un occhio inesperto) che le consentiranno in questo anno accademico di perpetrare la propria storia e missione cooperativa, di continuare a promuovere sapere e cultura in aderenza col proprio ruolo, oltre i confini della città e senza rinunciare alla qualità che l’ha sempre contraddistinta. Certo la socialità rimane congelata in questo limbo surreale che stiamo tutti vivendo e che era un caposaldo della vita della cooperativa ma l’attività ed i corsi di questo anno accademico ci raccontano già di come essa sia pronta ad un prossimo scenario che tutti noi ci auguriamo fuori dall’emergenza. Davide Tronconi
Responsabile CulTurMedia Legacoop Imola I corsi in programma sono pubblicati sul sito: www.univaperta.it