27 Mag nasce il Protocollo metropolitano per la riprogettazione e rimodulazione dei Servizi educativi
Condiviso oggi il protocollo metropolitano tra Città metropolitana, Unioni/Comuni, Alleanza delle Cooperative di Bologna e di Imola e Organizzazioni sindacali di categoria FP CGIL, CISL FP, Fisascat Cisl e UILFP di Bologna e di Imola, per la riprogettazione e la rimodulazione dei servizi educativi sospesi in seguito all’emergenza sanitaria Covid-19.
Punti fondanti del protocollo sono la consapevolezza dell’importanza del sistema di welfare territoriale per il benessere e la crescita delle giovani generazioni, del valore della continuità educativa e relazionale e della necessità di salvaguardare i servizi e i soggetti, pubblici e privati, che concorrono al suo mantenimento e sviluppo.
L’intesa mira a rendere operative le disposizioni previste dalle norme ministeriali, attivando forme di sostegno concreto a famiglie e utenti attraverso la rimodulazione e riprogettazione dei servizi educativi 0-6 anni (nidi e scuole dell’infanzia); sostegno a bambini con disabilità, servizi socio-educativi per bambini e famiglie, servizi di inclusione e contrasto alla marginalità, servizi di integrazione e convivenza, centri estivi (con contratti in corso) e servizi educativi realizzati in biblioteche e ludoteche.
La riprogettazione può prevedere servizi a distanza, interventi educativi domiciliari, la riapertura (anche “parziale”) di alcuni servizi educativi con progetti individuali o a piccolo gruppo, con massima attenzione alla tutela della sicurezza e della salute di lavoratori e utenti.
Le proposte di rimodulazione dei servizi saranno poi oggetto di specifici accordi formali tra Enti Locali e soggetti gestori che disciplineranno puntualmente impegni, modalità di esecuzione e specifiche clausole necessarie all’avvio dei singoli progetti.
Il Protocollo individua criteri per il calcolo dei costi della riprogettazione e di quanto gli enti locali si impegnano a corrispondere ai gestori per le prestazioni riattivate. L’accordo prevede che gli Enti Locali si impegnino a corrispondere un corrispettivo di norma non inferiore al 50% di quanto previsto complessivamente dal contratto originario, anche in relazione a quanto liquidato negli ultimi mesi di ordinaria apertura dei servizi o definito dalle effettive modalità organizzative relative all’anno educativo 2019-2020.
Per effetto dell’intesa si prevede inoltre di garantire una quota per il mantenimento delle strutture (i costi di ammortamenti, utenze e manutenzioni, pulizie etc. o eventuali ulteriori costi derivanti da project financing a carico del gestore previsti dal PEF) che è ad esclusiva cura degli affidatari, tramite il personale preposto; in questo caso le attività dovranno risultare immediatamente disponibili e in regola con tutte le disposizioni vigenti, con particolare riferimento a quelle emanate ai fini del contenimento del contagio da Covid-19, all’atto della ripresa della normale attività.
Infine le amministrazioni riconosceranno un contributo a copertura dei costi non comprimibili per l’azienda, per una quota di norma del 10%, a copertura dei costi generali e della quota di costo del lavoro non comprimibile.
“L’intesa raggiunta in questo protocollo tra Enti Locali, Organizzazioni Sindacali e rappresentanti del mondo della Cooperazione – sottolinea Daniele Ruscigno, consigliere metropolitano con delega a Scuola, Istruzione e Formazione – è fondamentale per ribadire l’importanza strategica dei servizi offerti alle nostre comunità, attraverso l’impegno quotidiano di tante professioniste e professionisti che nel corso degli anni hanno contribuito al miglioramento dell’offerta educativa. L’emergenza Covid ha ancora di più fatto emergere la necessità di preservare questo patrimonio di professionalità, penalizzato da un sistema che vede ancora oggi differenze di trattamento tra operatori pubblici e non, che realizzano fianco a fianco servizi fondamentali e che, ne sono convinto, debba essere superato strutturalmente – e mi rivolgo al Ministero competente – al più presto. Da qui l’intesa che intende non solo di perseguire l’obiettivo di tutelare lavoratrici e lavoratori, ma di spingere tutti a elaborare nuove progettualità e a riconoscere questo lavoro attraverso la garanzia della valorizzazione dei contratti in essere. Sarà fondamentale proseguire questo lavoro in vista delle riaperture di settembre, in cui saranno diversi i temi da affrontare. Il mio ringraziamento a tutti quelli che hanno contribuito a raggiungere questo risultato”.
L’accordo metropolitano prevede che la riformulazione dei servizi avvenga nel rispetto del Protocollo nazionale di regolazione delle misure per il contrasto della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro e delle indicazioni che verranno validate nel Tavolo metropolitano della sicurezza sul lavoro. Previsto poi il rimando ai protocolli di sicurezza per la determinazione delle misure di sicurezza negli ambiti specifici di intervento a livello aziendale, come da normativa. Garantita anche la formazione specifica rivolta al personale.
“Si tratta di un accordo importante – aggiungono le Organizzazioni sindacali – che consentirà di dare risposte a lavoratori dei servizi e alle famiglie. Solo alcuni comuni hanno però deciso di non aderire: auspichiamo si tratti solo di una valutazione transitoria, che a breve lasci spazio alle esigenze più volte manifestate dalle famiglie, dall’utenza e dai lavoratori delle cooperative sociali”.
“L’accordo – afferma l’Alleanza delle cooperative di Bologna e Imola – rappresenta un risultato importante che va nel senso di garantire un servizio fondamentale per le famiglie e i cittadini, salvaguardano l’impegno e il lavoro delle cooperative sociali, dei loro soci e dei loro lavoratori. Rafforza l’idea di una comunità coesa che insieme guarda oltre questa fase di crisi”
La Città metropolitana attiverà un Osservatorio per il monitoraggio delle attività di riprogettazione nel territorio bolognese e imolese, insieme ai soggetti firmatari del protocollo.
L’intesa è stata sottoscritta da: Città metropolitana di Bologna, Comune di Bologna, Unione ComuniReno Lavino Samoggia, Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese, Comune di Alto Reno Terme, Comune di Crevalcore, Comune di San Giovanni in Persiceto, Comune di Calderara di Reno, Unione Reno Galliera, Nuovo Circondario Imolese, Comune di Pianoro, Comune di San Lazzaro di Savena, Comune di Ozzano Emilia, Fp Cgil Bologna, Fp Cgil Imola, Fisascat Cisl Area Metropolitana Bolognese, Cisl Fp Area Metropolitana Bolognese, Uil Fpl Bologna ed Emilia Romagna, Legacoop Bologna, Legacoop Imola, Confcooperative Bologna e Imola, AGCI Bologna. Altri Comuni potranno aderire successivamente.